venerdì 19 giugno 2015

"La ballata di Peckham Rye"


Avete mai visto "Teorema" (1968) di Pier Paolo Pasolini? È un film splendido ed ermetico sulla comunicazione e sulla libertà e su come quest’ultima, allorché è pura, sia in grado di distruggere l’uomo, una distruzione che fa volentieri a meno di qualsiasi giudizio di valore. Ne "La ballata di Peckham Rye" (1960) della complicata Muriel Spark (1918-2006) troviamo un protagonista simile all’ospite pasoliniano che sconvolge la vita della famiglia di industriali milanese in "Teorema". Dougal è infatti un uomo-diavolo arrivato nel quartiere londinese di Peckham Rye con l’intenzione di trovarsi un onesto lavoro e, chissà, metter su famiglia; questo sembra in un primo momento. La sua specializzazione sono le imprecisate scienze umane, grazie alle quali riesce a farsi assumere da ben due fabbriche con lo scopo precipuo di abbattere l’assenteismo del personale e di migliorare i rapporti intraaziendali, poi si fa commissionare la redazione di una biografia e, per ultimo, innamora datori di lavoro e ragazze, procurandosi simpatie totalizzanti e antipatie altrettanto universali. Dougal è una spia, un investigatore, un millantatore o un vero demone? La storia, che pare muoversi sulle tenui risacche della ballata, viaggia in realtà su binari ipertestuali: il lettore non può far altro che seguire l’evoluzione degli eventi, sballottato qui e là dagli scossoni della Spark. Fatto sta che dove passa Dougal l’esistenza degli altri personaggi ne esce sconvolta: pianti, colpi apoplettici, risse, scappatelle, tradimenti, rifiuti sull’altare. Proprio come l’ospite pasoliniano - emanazione dell’Adorabile di Arthur Rimbaud (1854-1891) - che, dopo la sua partenza dalla villa, lascerà la famiglia in uno stato di completa entropia: dall’allontanamento del figlio al blocco catatonico di sua sorella, dall’abbandono della fabbrica da parte del padre ai facili costumi della moglie, fino alla levitazione mistica della serva. Una vita difficile quella di Muriel Spark, che l’ha resa, nolens volens, una donna altrettanto difficile, strapiena di difetti fatali.

Muriel Spark (1996), La ballata di Peckham Rye, trad. di M. Crepax & M.G. Bellone, Adelphi, Milano, pp. 155

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