lunedì 8 giugno 2015

"Il Demiurgo" e "Gli stati molteplici dell'essere"


La figura mitologica del Demiurgo fu introdotta nel pensiero occidentale da Platone, fondamentalmente per risolvere una questione ontologica: chi dà forma al mondo? Nei saggi di René Guénon (1886-1951) compresi nell’arco temporale che va dal 1909 al 1950, tutti molto omogenei e coerenti, l’esoterista francese rimette la figura divina dell’artigiano al suo posto, ovvero come mediazione tra il genere umano, l’Adam Kadmon, e le sfere celesti, l’Iperuranio, Dio. Ma nella gnostica ricerca della verità integrale una e una sola, indivisibile, monoteista si imbatte anche nel mormonismo e nella reincarnazione, entrambi sagacemente condannati dal nostro con l'accusa di spiritismo o, peggio, psichismo. Sul consueto percorso intellettuale di Guénon si intrecciano dunque le vie spirituali di tutte le religioni del mondo, e di nuovo torna preponderante il concetto di spirito - già espresso con magniloquenza nel capolavoro de "Il Re del Mondo" (Adelphi, 1977) - cui Guénon affianca il πνεύμα (pneumagreco e lo yogi indù. Ma in questa preziosa raccolta vi sono anche affascinanti teorie numerologiche e cosmogoniche, nonché un’aperta critica alla società contemporanea, accusata di esser diventata il regno della scienza profana, che ha rinnegato le dottrine tradizionali in favore di un involgarimento delle conoscenze scientifiche, ha appiattito la cultura per inseguire il modello dell’istruzione pubblica a scapito dell’insegnamento elitario, una società che insomma ha sacrificato la qualità sull’altare della quantità. Come dargli torto? Ciononostante i saggi contenuti ne "Il Demiurgo", e maggiormente "Gli stati molteplici dell'essere" (1932), sono stati aspramente criticati nel corso dei decenni; i detrattori di René Guénon lo hanno accusato di aver fornito prove scientifiche troppo evanescenti per sorreggere le sue teorie, oppure di aver inseguito un modello religioso acefalo che non includesse l’elemento rivoluzionario rappresentato dall’avvento del Cristo, od ancora di aver proposto soluzioni errate per le pratiche di iniziazione, infine di apostasia per aver rinnegato il cattolicesimo in favore del sufismo. Recepita o biasimata, l’opera chiarificatrice di Guénon è comunque importantissima perché rappresenta un ponte tra le diverse anime della spiritualità terrestre, un ponte che, ieri come oggi, si pone come mezzo di comprensione dell’altro e di pacifica convivenza tra tutte le popolazioni.

René Guénon (2007), Il Demiurgo e altri saggi, trad. di G. Cillario, Adelphi, Milano, pp. 313
René Guénon (1996), Gli stati molteplici dell'essere, trad. di L. Pellizzi, Adelphi, Milano, pp. 148


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