venerdì 23 gennaio 2015

"Il duello"


Giacomo Casanova (1725-1798) è celebre per le passioni amorose che scatenava, per il fascino che esercitava sul gentil sesso e per lo charme con cui si adoperava nella sottilissima arte del corteggiamento amoroso. Tutto questo è contenuto nelle sue "Memorie", scritte dal 1789 in poi. Ma c’è un libello, scorrevole e intrigante, pubblicato da Casanova nel 1780 per ristabilire la verità su un fatto di cronaca che lo coinvolse in prima persona ai tempi in cui soggiornava presso la corte di Varsavia e sul quale venne effettuata una malevola e faziosa disinformazione ante litteram: "Il duello" nasce proprio così. È la storia di un offesa lanciata e ricevuta tra due galantuomini, il Casanova da un lato e il conte Franciszek Ksawery Branicki (1730-1819), gran panattiere del re, dall’altro. L’oggetto dell’insulto - ovviamente una donna maliziosa - scompare subito dal racconto, per lasciar posto alla minuziosa cronistoria del sanguinoso duello e di ciò che avviene dopo. I due contendenti pianificano l’ora e il luogo del duello con grande riguardo, attraverso una circonvoluzione di cortesie e convenevoli di cui oggi s’è smarrita l’abitudine. Entrambi feriti, al termine dello scontro, i due non rinunciano al codice cavalleresco, anche se l’intervento di personaggi terzi, più vili che cortesi, costringeranno Casanova ad una degenza segreta e, in seguito, a lasciare definitivamente la corte polacca. Malgrado ciò, un gazzettiere di Colonia, basandosi su una lettera tendenziosa, difforme non di poco dalla realtà della cronaca, scriverà un articolo decisamente ostile al nostro, tanto che Casanova lo costringerà, con le minacce e con la forza, a correggere quell’infame gazzetta. Se sentì l’urgenza di mettere nero su bianco la propria versione dei fatti, significa che Casanova aveva necessità di ribadirla, sgombrando la strada da qualsiasi illazione o maldicenza. Ma "Il duello" è anche questo: una finestra spalancata sull’Europa di fine XVIII secolo, sull’aria che si respirava a corte, sul declino ormai inarrestabile della cavalleria e su alcune forme umane che ieri come oggi paiono soverchiare tutto e tutti: i mezzi di (dis)informazione.

Giacomo Casanova (1979), Il duello, a cura di E. Bartolini, Adelphi, Milano, pp. 123

Nessun commento:

Posta un commento