martedì 27 gennaio 2015

"Sette brevi lezioni di fisica"


Come tanti italiani che si trovano fuori patria per perseguire degnamente obiettivi accademici, Carlo Rovelli (1956), fisico teorico residente a Marsiglia, tra i fondatori della loop quantum gravity, ha presentato per Adelphi queste "Sette brevi lezioni di fisica" che vanno ad espandere quanto sinora pubblicato sulla Domenica del Sole 24 Ore. Con linguaggio semplice e mai banale, Rovelli illustra quelle conoscenze che hanno stravolto il Novecento, rendendolo il secolo della fisica: dentro c’è la teoria della relatività generale di Albert Einstein (1879-1955), la meccanica quantistica di Niels Bohr (1885-1962), l’architettura del cosmo da Anassimandro al telescopio Hubble, le particelle elementari, le stelle di Planck, la teoria del calore dei buchi neri di Stephen Hawking (1942), ed infine l’essere umano, centro pensante di questo universo e curioso osservatore di quanto accade attorno a lui. Da queste striminzite ed illuminanti lezioni emerge la constatazione che non solo il genio, bensì la scienza tutta, si nutre di dubbi ed esitazioni. In aggiunta, le doti divulgative dell’autore fanno sì che le inestimabili scoperte scientifiche nel campo della fisica siano passo passo accompagnate da rimandi poetici e filosofici (Lucrezio, Baruch Spinoza, Dante, James Joyce, Martin Heidegger ecc.) svelandole per quello che in effetti sono: opere d’arte. Ai profani della scienza questo libriccino farà strabuzzare gli occhi, come i fuochi d’artificio nelle iridi dei bimbi; le sette lezioni di Carlo Rovelli dimostrano che tutti hanno possibilità concreta di capire le cose.

Carlo Rovelli (2014), Sette brevi lezioni di fisica, Adelphi, Milano, pp. 88

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